Governo britannico: riconosciuti i titoli di studio dei professionisti sanitari anche in caso di no deal.

I professionisti del settore sanitario e dell’assistenza sociale, provenienti da Paesi dell’Unione Europea o dalla Svizzera, che entrano nel Regno Unito dopo la Brexit, potranno ottenere il riconoscimento delle loro qualifiche alle stesse condizioni attuali, indipendentemente dal fatto che la Gran Bretagna esca dall’Unione con o senza un accordo (deal).

La nuova legislazione britannica, approvata il 7 marzo 2019, stabilisce infatti che i professionisti con titoli di studio rilasciati delle istituzioni comunitarie e svizzere ed attualmente iscritti in uno dei registri, potranno continuare ad esercitare nel Regno Unito senza variazioni, rispetto alla situazione antecedente alla Brexit.

Circa 63.000 dipendenti dell’NHS e 104.000 assistenti sociali europei o svizzeri possono quindi continuare a veder riconosciuta la loro formazione e esperienza da tutti gli organismi di regolamentazione per i settori della sanità e dell’assistenza sociale, tra cui:

  • General Medical Council (per i medici);
  • Nursing and Midwifery Council (per gli infermieri e le ostetriche);
  • General Pharmaceutical Council (per i farmacisti);
  • General Dental Council (per gli odontoiatri);
  • Health and Care Professions Council (per i professionisti nel settore dell’assistenza sociale).

I contratti di lavoro non dovranno pertanto essere modificati, anche se il Regno Unito lascerà l’Unione senza un accordo. Il personale già impiegato non dovrà inoltre ripresentare alcuna domanda per le attuali posizioni di lavoro, il giorno dopo la Brexit.

La nuova normativa riveste particolare importanza, in quanto colma il vuoto che si verrebbe a creare in caso di un no deal, dato che l’attuale disciplina vigente sul riconoscimento automatico e reciproco dei titoli di studio tra Paesi europei, la MRPQ Directive, è di fonte comunitaria.
Effetti significativi si avranno soprattutto per quei Paesi, come la Spagna, in cui il servizio prestato all’estero garantisce l’acquisizione di un punteggio, rilevante ai fini dell’inserimento e dell’ascesa nelle graduatorie per l’accesso ai posti di lavoro pubblici.
L’assenza di un riconoscimento automatico del titolo avrebbe infatti reso irrilevante, per il fine predetto, il servizio prestato in Gran Bretagna e quindi comportato la drastica interruzione dell’emigrazione Oltremanica di infermieri spagnoli.

Allo scopo di garantire continuità di diritti e quindi delle attuali condizioni di vita e lavoro, il Governo britannico sta inoltre incoraggiando i lavoratori europei, anche attraverso campagne pubblicitarie, a presentare domanda per l’EU Settlement Scheme.
Lo schema è stato definitivamente aperto a tutti dal 30 marzo ed è gratuito. Consente di ottenere il diritto ad una permanenza quinquennale (pre-settled status) a chi vive e lavora in UK da meno di 5 anni ed un “permesso di soggiorno e lavoro” permanente (indefinite leave to remain o settled status) a chi invece è residente da più di 5 anni.

Attualmente, per presentare la domanda è necessario scaricare l’app (disponibile solo per Android, ma si prevede l’estensione agli iPhone entro fine anno) denominata: “EU exit: ID document check”.

In merito al riconoscimento automatico del titolo di studio per i professionisti comunitari, il Secretary of Health (ovvero il Ministro della Salute inglese), Matt Hancock, ha dichiarato:
Ogni giorno, attraverso il sistema di assistenza sanitaria e sociale, i nostri colleghi ed amici europei fanno la differenza per milioni di vite e questa legislazione ha importanza vitale, perché significa che saranno in grado di continuare a lavorare qui, qualunque sia il risultato della Brexit. Il mio messaggio allo staff proveniente dai Paesi dell’Unione Europea è chiaro: vogliamo che tutti si sentano apprezzati e rimangano nel Regno Unito. L’annuncio di oggi si basa sull’impegno, previsto nell’NHS Long term plan (documento di pianificazione decennale del sistema sanitario pubblico, n.d.A.), di assumere e mantenere una forza lavoro di livello mondiale nel lungo periodo.
La mia priorità è garantire che tutto il sistema sanitario mantenga standard elevati e che i pazienti continuino a ricevere l’assistenza di alta qualità che meritano: questa legislazione aiuta a garantire continuità in tal senso”.

Danny Mortimer, Chief Executive di NHS Employers, associazione che rappresenta i datori di lavoro pubblici, ha aggiunto:
Siamo stati chiari sul fatto che dobbiamo continuare ad abbracciare il contributo vitale dei nostri colleghi di talento provenienti dall’estero, nel prenderci cura dei nostri pazienti e delle nostre comunità.
Apprezziamo molto la notizia, come datori di lavoro, secondo cui il Regno Unito riconoscerà le qualifiche dei professionisti comunitari, anche in una situazione di assenza di accordi.
Speriamo in una reciproca conferma di riconoscimento per coloro che hanno conseguito qualifiche nel Regno Unito e che attualmente lavorano nell’Unione Europea”.

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